Revoca del mantenimento al figlio ultratrentenne: quando è legittima?
La Corte di Cassazione è recentemente intervenuta su un tema di grande attualità e rilevanza sociale: la revoca dell'assegno di mantenimento per i figli maggiorenni che non dimostrano di essersi attivati nella ricerca di un'occupazione. Con l'ordinanza n. 19955 del 19 luglio 2024, la Prima Sezione Civile ha fornito importanti chiarimenti sui presupposti necessari per la cessazione dell'obbligo di mantenimento a carico dei genitori.
Il caso esaminato dalla Suprema Corte
La vicenda riguardava un padre che aveva chiesto la revoca dell'assegno di mantenimento per il figlio ultratrentenne, ancora convivente con la madre nella casa familiare. Il Tribunale e la Corte d'Appello avevano respinto la richiesta, riducendo solo l'importo del contributo mensile.
La Cassazione ha invece accolto il ricorso del padre, evidenziando alcuni elementi cruciali:
Il figlio risultava iscritto all'università da ben 14 anni, sostenendo un solo esame
Non era stata fornita alcuna prova di seri tentativi di inserimento nel mondo del lavoro
L'età avanzata (oltre 30 anni) rendeva non più giustificabile la mancanza di autonomia economica
I principi affermati dalla Cassazione
L'ordinanza ha stabilito alcuni principi fondamentali in tema di mantenimento dei figli maggiorenni:
L'onere della prova delle condizioni che giustificano il diritto al mantenimento grava sul figlio richiedente
È necessario dimostrare di aver curato con impegno la propria formazione professionale e di essersi attivati nella ricerca di un'occupazione
Con l'avanzare dell'età, la prova diventa sempre più gravosa per il figlio
Va valutato caso per caso se un "adulto" possa ancora pretendere di essere mantenuto, considerando le sue scelte di vita e l'impegno profuso
Quando è legittima la revoca del mantenimento?
Alla luce di questi principi, la revoca dell'assegno di mantenimento risulta legittima quando:
Il figlio maggiorenne ha un'età avanzata (indicativamente oltre i 30 anni)
Non ha concluso il percorso di studi o formazione professionale in tempi ragionevoli
Non dimostra di essersi attivato concretamente nella ricerca di un'occupazione
Non fornisce prova di circostanze eccezionali che giustifichino la mancanza di autonomia economica
È importante sottolineare che la valutazione va sempre effettuata caso per caso, considerando tutti gli elementi concreti della situazione.
L'importanza dell'autoresponsabilità dei figli adulti
La sentenza della Cassazione mette in luce un principio fondamentale: l'autoresponsabilità dei figli adulti. Se è vero che i genitori hanno il dovere di sostenere i figli nel loro percorso di crescita e formazione, è altrettanto vero che i figli, una volta raggiunta la maggiore età, devono attivarsi per raggiungere l'indipendenza economica.
Questo principio risponde a diverse esigenze:
Evitare situazioni di "parassitismo" familiare
Responsabilizzare i giovani adulti
Tutelare i genitori da obblighi economici eccessivamente prolungati nel tempo
Consigli pratici per genitori e figli
Alla luce di questa importante pronuncia, ecco alcuni suggerimenti:
Per i genitori:
Documentare eventuali richieste di revoca del mantenimento con prove concrete della mancanza di impegno del figlio
Valutare la possibilità di stabilire accordi chiari con i figli maggiorenni sui tempi e modi del sostegno economico
Per i figli:
Impegnarsi seriamente negli studi, cercando di concluderli in tempi ragionevoli
Attivarsi nella ricerca di un'occupazione, anche part-time o stagionale
Conservare documentazione delle attività svolte per la ricerca di lavoro (invio CV, colloqui, etc.)
Conclusioni
La sentenza della Cassazione segna un importante punto di equilibrio tra il dovere di solidarietà familiare e la necessità di responsabilizzare i figli adulti. È fondamentale che entrambe le parti, genitori e figli, siano consapevoli dei propri diritti e doveri, per evitare conflitti e garantire un sereno percorso verso l'autonomia dei giovani.
In caso di dubbi o controversie su questi temi, è sempre consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto in diritto di famiglia per ricevere una consulenza personalizzata sulla propria situazione.
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