Convivenza dell'ex coniuge: non sempre fa perdere il diritto all'assegno di divorzio





La Cassazione, con l'ordinanza n. 6111 del 7 marzo 2024, ha ribadito un importante principio in tema di assegno divorzile: la semplice instaurazione di una convivenza more uxorio da parte dell'ex coniuge beneficiario dell'assegno non ne comporta automaticamente la revoca o la riduzione.

Cosa dice la legge
L'art. 9, comma 1, della Legge sul divorzio (L. 898/1970) prevede che le disposizioni economiche contenute nella sentenza di divorzio possano essere modificate quando sopravvengono giustificati motivi. Ma quando una nuova convivenza dell'ex può considerarsi un "giustificato motivo"?

La posizione della Cassazione
Secondo la Suprema Corte, il diritto all'assegno di divorzio, in linea di principio, permane anche se il beneficiario instaura una convivenza more uxorio con un'altra persona. L'unica eccezione si ha quando l'ex coniuge obbligato al versamento dell'assegno riesce a dimostrare che tale convivenza ha determinato un effettivo miglioramento delle condizioni economiche dell'avente diritto, grazie al contributo economico del nuovo partner o ai risparmi di spesa derivanti dalla convivenza stessa.

Non basta la semplice prova della convivenza
La Cassazione chiarisce che non è sufficiente provare la mera esistenza di una nuova relazione stabile dell'ex coniuge per ottenere la revoca o la riduzione dell'assegno divorzile. Infatti, la convivenza di per sé è neutra ai fini del miglioramento delle condizioni economiche del beneficiario, potendo essere instaurata anche con una persona priva di redditi o patrimonio.

Cosa deve dimostrare l'ex coniuge obbligato
L'ex coniuge che vuole ottenere la modifica dell'assegno divorzile deve fornire una prova rigorosa, dimostrando che la nuova convivenza del beneficiario, pur non avendo garanzie giuridiche di stabilità, si è consolidata nel tempo e ha comportato un effettivo miglioramento della sua situazione economica, grazie all'apporto del nuovo partner o ai risparmi derivanti dalla convivenza.

In conclusione, la semplice instaurazione di una nuova relazione stabile da parte dell'ex coniuge beneficiario dell'assegno divorzile non ne comporta automaticamente la perdita. Spetta all'obbligato dimostrare che tale convivenza ha realmente migliorato le condizioni economiche dell'ex, valutando tutte le circostanze del caso concreto.

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