Assegno Divorzile: Cos'è e come si calcola




Assegno Divorzile: Cos'è e come si calcola

Introduzione

L'assegno divorzile è un tema centrale nel diritto di famiglia, particolarmente rilevante nel contesto di una separazione legale. Questo contributo finanziario, destinato al coniuge meno abbiente post-divorzio, è regolato da norme specifiche e ha subito significative evoluzioni giurisprudenziali. Comprendere questi aspetti è essenziale per chi si trova ad affrontare una procedura di divorzio.

1. Cos'è l'Assegno Divorzile?

L'assegno divorzile è un supporto economico periodico che un coniuge può essere obbligato a versare all'altro dopo il divorzio. Questo sostegno finanziario è inteso per il coniuge che non ha mezzi adeguati per mantenere un tenore di vita ragionevolmente comparabile a quello goduto durante il matrimonio o che, per ragioni oggettive, non può procurarsi un reddito sufficiente. A differenza dell'assegno di mantenimento, che viene deciso al momento della separazione, l'assegno divorzile prende atto della conclusione definitiva del matrimonio e cerca di mitigare gli squilibri economici creatisi tra i coniugi a seguito della loro unione.

2. Normativa di Riferimento

La legge fondamentale che regola l'assegno divorzile è l'articolo 5, comma 6, della Legge 898/1970 sul divorzio. Questa legge stabilisce che il giudice possa ordinare il pagamento di un assegno periodico da un coniuge all'altro, basandosi su una valutazione complessiva delle condizioni economiche di entrambi, delle circostanze che hanno portato alla decisione di divorzio, del contributo di ciascuno alla conduzione della vita familiare e alla creazione del patrimonio coniugale o personale, nonché del reddito di ciascuno.

3. Evoluzione Giurisprudenziale

La giurisprudenza in materia di assegno divorzile ha visto una significativa evoluzione negli ultimi decenni. Tradizionalmente, il criterio prevalente era quello del "tenore di vita" mantenuto durante il matrimonio. Tuttavia, una svolta notevole si è avuta con la sentenza della Corte di Cassazione n. 11504 del 2017, nota come sentenza Grilli, che ha modificato l'approccio, limitando la funzione dell'assegno a quella meramente assistenziale. Questo cambiamento ha posto l'accento non più sul mantenimento dello stile di vita, ma sulla necessità effettiva e sulla capacità del coniuge di auto-sostentarsi.

Questa interpretazione è stata tuttavia revisionata dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione nel 2018 (sentenza n. 18287), che hanno reintegrato il principio secondo cui l'assegno divorzile dovrebbe riflettere una funzione non solo assistenziale ma anche perequativa e compensativa, considerando il contributo di entrambi i coniugi alla vita coniugale e le loro attuali condizioni economiche post-divorzio.

4. Presupposti per l'Assegno

Determinare l'idoneità all'assegno divorzile richiede un'analisi dettagliata delle condizioni finanziarie di entrambi i coniugi e del contributo che ciascuno ha fornito alla famiglia durante il matrimonio. Un aspetto fondamentale è se il coniuge richiedente l'assegno abbia rinunciato a opportunità di carriera per supportare la famiglia, cosa che potrebbe giustificare un maggiore supporto finanziario post-divorzio.

5. Calcolo dell'Assegno Divorzile

La determinazione dell'importo dell'assegno divorzile è complessa e deve rispondere alle diverse funzioni che l'assegno è destinato a svolgere: assistenziale, compensativa e perequativa. Il tribunale analizza vari fattori, tra cui le condizioni economiche dei coniugi, il contributo al nucleo familiare e alla formazione del patrimonio, e le circostanze personali come età e salute. La quantificazione finale mira a garantire che il coniuge beneficiario possa mantenere un tenore di vita adeguato, non necessariamente identico ma proporzionato a quello avuto durante il matrimonio.

6. Decorrenza dell'Assegno

L'obbligo di pagamento dell'assegno divorzile decorre dal momento in cui la sentenza di divorzio diventa definitiva. Tuttavia, il tribunale può decidere di retrodatare l'efficacia dell'assegno alla data della domanda di divorzio, in base alle specifiche necessità del caso, assicurando così un supporto continuativo al coniuge che potrebbe aver subito un disagio economico immediatamente dopo la separazione.

7. Modifica dell'Importo dell'Assegno

Le condizioni economiche di entrambi i coniugi possono cambiare nel tempo, e la legge prevede la possibilità di modificare l'importo dell'assegno divorzile in caso di "giustificati motivi", come un cambiamento significativo nelle capacità finanziarie di uno dei due ex coniugi. Ad esempio, se il coniuge pagatore perde il lavoro o se il ricevente trova un impiego ben retribuito, il tribunale può rivedere l'importo o revocare completamente l'assegno.

8. Assegno Divorzile Una Tantum

In alternativa agli pagamenti periodici, le parti possono concordare, o il tribunale può decidere, di stabilire un assegno divorzile una tantum. Questa somma viene pagata in un'unica soluzione e sostituisce qualsiasi obbligo futuro di supporto economico periodico. Questa opzione è spesso considerata quando una delle parti desidera chiudere completamente i legami finanziari e può avere il capitale necessario per effettuare un pagamento sostanzioso all'altro.

9. Rivalutazione dell'Assegno

Per mantenere l'adeguatezza dell'assegno nel tempo, rispetto all'inflazione e alle variazioni del costo della vita, il tribunale specifica nella sentenza un criterio di rivalutazione, di solito basato sugli indici ISTAT. Questo meccanismo assicura che il valore reale dell'assegno divorzile rimanga costante nel tempo.

10. Revoca dell'Assegno

Il diritto all'assegno divorzile cessa automaticamente quando il beneficiario contrae nuove nozze. Ulteriori motivi per la revoca possono includere la dimostrazione di una stabile convivenza di fatto con un nuovo partner, che suggerisce la formazione di un nuovo nucleo familiare sostitutivo.

Conclusione

Il tema dell'assegno divorzile è complesso e sensibile, toccando questioni fondamentali di equità e supporto post-matrimoniale. Ogni caso è unico e richiede un'attenta valutazione delle specifiche circostanze personali e finanziarie dei coniugi coinvolti. È consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto di famiglia per navigare le sfumature della legge e assicurare una gestione giusta ed equa delle questioni legate al divorzio.

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